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MANUELE OMEOPATIA

OMEOPATIA

Dott. Giusi Manuele

Ospite in trasmissione Medicina e Società

In diretta su Telecolor
Giornata Mondiale Omeopatia

A cura della: Dott. Giusi Manuele laureata in medicina e chirurgia nel 1991.
Specializzata in endocrinochirurgia.
Dottorata in nuove applicazioni metodologiche in chirurgia.
Dal 1989 esercita la medicina omeopatica.
Dal 1996 insegna omeopatia al corso di perfezionamento in medicina naturale ad indirizzo omeopatico dell'università di Catania.
Con questo articolo vogliamo dare inizio ad un colloquio diretto con il lettore per comprendere insieme che cosa è “L'ALTRA MEDICINA” o “la medicina alternativa” di cui oggi tanto si parla. Da subito vi invitiamo a porre le vostre domande e ci impegniamo nei limiti delle nostre possibilità a chiarire i vostri dubbi. Chiariamo subito il concetto che parlare di altra medicina o medicina alternativa è un errore;…… perché? Perché la medicina è una e una sola ed è l'arte di guarire il paziente.Dunque è corretto parlare, così come si esprimono le istituzioni, di terapia convenzionale (la medicina farmacologica) e di terapie non convenzionali (omeopatia, agopuntura, ayurveda). Dove per terapia convenzionale si intende la terapia farmacologica ufficialmente riconosciuta e in parte rimborsata dal Servizio Sanitario Nazionale; fra le medicine non convenzionali c'è l'omeopatia, ufficialmente riconosciuta dal Servizio Sanitario Nazionale dal 1995, ma non rimborsabile.Dicevamo che la medicina è l'arte del guarire il paziente, ridonargli il suo stato di salute.Sia l'omeopatia che la farmacologia hanno questo obiettivo,cioè curare il paziente, ma si differenziano nel modo di procedere. La “medicina farmacologia” considera l'uomo formato da un insieme di organi scisso nelle sue diverse parti; il trattamento di questa o l'altra patologia è affidata a specialisti sempre più specializzati che si preoccupano del miglior trattamento per quell'organo o parte di organo, ma che non considerano l'unità dell'uomo.Dunque la “ medicina farmacologia ” ha una visione meccanicistica dell'uomo, costituito da parti messi insieme, così come il motore della nostra macchina: il nostro meccanico di fiducia cambia un pezzo e tutto ritorna al suo posto.Dal punto di vista terapeutico la farmacologia cura la malattia somministrando un farmaco ad azione antagonista al sintomo stesso, così nella febbre somministriamo l'antipiretico, nelle cefalee l'analgesico, nelle gastriti l'antiacido ecc….L'omeopatia, invece, vede l'uomo nella sua totalità, nella sua globalità, nella sua unità psicofisico -emozionale inscindibile e cerca di riportare l'equilibrio generale, somministrando dei “rimedi” (oggi farmaci) che ripristinano tale equilibrio. Dunque l'omeopatia ha una visione umanistica dell'uomo, costituito da un insieme corpo-mente formato da parti inscindibili fra loro.
Ma che cosa è l'Omeopatia?
L'OMEOPATIA è una dottrina, che applica il metodo terapeutico omeopatico per studiare e curare l'uomo nella sua totalità e globalità, al fine di diagnosticare le cause determinanti lo stato di malattia.Essa adopera ai fini terapeutici sostanze medicamentose a dosi piccole o infinitesimali (provenienti dal regno vegetale minerale e animale) in conformità alla legge di similitudine e nel pieno rispetto di tutti e otto i principi dell'omeopatia restituendo all'uomo l'equilibrio perduto perché si era instaurato lo stato di malattia.Per raggiungere questo obiettivo ad ogni atto terapeutico bisogna applicare tutti i principi di questa dottrina, importante per garantire l'integrità del nostro paziente, per garantire che la sua salute venga ristabilita nel modo più semplice, duraturo e innocuo possibile, somministrando un rimedio che copra la totalità dei sintomi del nostro paziente, pertanto la terapia omeopatica è una terapia personalizzata specifica per ognuno di noi.Per continuare a raccontarci a confrontarci vorrei narrare della storia dell'omeopatia, ma ci diamo appuntamento al prossimo articolo.
Note Storiche Omeopatiche
Bene, descrivere la storia dell'omeopatia è rilassante come quando da bimba la mia nonna mi raccontava le sue fiabe che avevano il sapore delle storie ricche di vita vissuta.Raccontando la storia dell'omeopatia,sfateremo un altro luogo comune, cioè, che l'omeopatia non è una medicina orientale; perché? Perché nasce in Germania, allora Prussia, ad opera di un medico colto, poliglotta, studioso insoddisfatto sempre del suo sapere, ricercatore, geniale e sicuramente illuminato da Dio per la perfezione, la meticolosità, la immortalità del metodo che descrisse nelle sue opere che riguardano questa dottrina. La storia dell'omeopatia inizia con la fine dell'attività professionale di questo medico: Christian Samuel Friederich Hahnemann, nato a Meissen nel 1755 laureatosi in medicina nel 1779 a Lipsia, inizia la sua carriera professionale di giovane medico e si rende subito conto che, più che guarire i suoi pazienti contribuiva ad aggravarli maggiormente.Non dimentichiamo che le possibilità terapeutiche del 1700 erano molto limitate,si basavano sull'uso di purganti, salassi e poche sostanza farmacologiche naturali (allora non esisteva la chimica farmaceutica). Dunque Hahnemann resosi conto dei notevoli limiti terapeutici delle sue prescrizioni abbandona la sua attività congedandosi dai suoi pazienti ai quali dice “ amici miei potete andarvene dal mio ambulatorio non posso guarirvi e dunque non voglio rubare il vostro danaro”; con queste parole pose fine alla sua attività e riprese il suo vecchio lavoro di traduttore.E mentre traduceva la materia medica del Cullen ( famoso farmacologo inglese dell'epoca) fu colpito da una annotazione la quale diceva che:(i lavoratori della corteccia degli alberi della china andavano incontro a delle intossicazioni che producevano delle febbri periodiche simili a quelle della malaria ).Volle verificare su se stesso l'effetto dell'ingestione della china, ingerendone 2 dracme (unità di misura dell'epoca) 2 volte al dì per una settimana e si accorse che anche lui accusava febbre pomeridiana preceduta da brividi intensi simile a quelli della malaria. E Hahnemann che aveva avuto la malaria ed era stato curato con il chinino si chiese “ come è possibile che ingerendo corteccia di china in piena salute si vada incontro a delle febbri periodiche simili alla malaria quando proprio il chinino cura questa malattia?” Una domanda ovvia che pose le basi dello sperimentalismo Hahnemaniano supportato dalla sua profonda conoscenza dei classici, come Ippocrate padre della medicina di tutti i tempi che aveva già enunciato che per curare l'uomo abbiamo due possibilità, espresse in due principi semplici:
1*.- contraria contraris curentur (letteral.: il contrario si cura con il contrario)
2*.- similia similibus curentur (letteral.: il simile si cura con il simile)

Qual è il significato di questi due principi?

Il 1* è il principio su cui si basa la medicina farmacologia, e secondo tale principio le infezioni si curano con l'antibiotico, la nausea o il vomito si curano con l'antiemetico, l'acidità si cura con l'antiacido, le infiammazioni con l'antinfiammatorio ecc. ecc... Da una rapida osservazione si evince che è un metodologia soppressiva, contraria alla naturale reattività dell'uomo, tuttavia la scienza ufficiale ha fondato su questo principio la terapeutica di tutti i tempi.
Il 2* principio espresso dallo stesso Ippocrate, e applicato da Hahnemann per la elaborazione e sviluppo di questa nuova metodologia, sostiene che ogni malato per essere curato necessita la somministrazione di una sostanza che precedentemente sperimentata (somministrata) nell'uomo sano abbia evocato dei sintomi simili, e più simili possibili a quelli accusati dal nostro paziente. Facciamo un esempio, a tutti quanti noi sarà capitato di essere punti da un'ape, l'inoculazione sottocutanea del pungiglione dell'ape provoca una sintomatologia caratterizzata da: un leggero edema rosato, bruciore come se ci fossero infissi degli spilli infuocati e prurito; ebbene quando abbiamo un paziente che presenta tale sintomatologia somministriamo APIS (prodotto omeopatico che si produce dalla macerazione dell'ape..) e i sintomi regrediranno. In pratica il rimedio omeopatico agisce secondo la reattività naturale dell'uomo incarnando il 2* principio di Ippocrate così come Hahnemann intuì. Dunque questa metodologia basa la sua terapeutica sul rispetto della naturalezza dell'uomo stimolandolo con delle sostanze semplici naturali diluite e dinamizzate a reagire alla sua malattia; tuttavia da sempre accusata e perseguitata dalla medicina ufficiale di non scientificità.

Ma ritorniamo alla storia dell'omeopatia.

Hahnemann da quel momento in poi inizia la sua attività di sperimentatore e sperimenta su allievi e figli le sostanze conosciute a quell'epoca. All'inizio usò sostanze a dosaggio ponderale e si accorse che gli effetti collaterali erano notevoli, dunque diluì la sostanza per ridurre gli effetti collaterali e dinamizzò per esaltarne gli effetti terapeutici. Annotò minuziosamente tutte le sue osservazioni nel “L'Organon dell'Arte del Guarire” opera che pubblica nel 1810, e dove sono descritti principi di dottrina, di etica, le regole della sperimentazione, la tecnica diagnostica e clinica, le regole igieniche da seguire per una vita sana. E Hahnemann da buon ricercatore quale era, in vita, pubblica ben 5 edizioni di tale opera poiché di volta in volta apportava dei cambiamenti frutto della osservazione diretta della reattività naturale dei suoi pazienti.Nel 1820 pubblica La Materia Medica Pura, trattato dove descrive tutti i sintomi manifestati dalla somministrazione delle varie sostanze sperimentate nell'uomo sano.Durante la sua carriera di omeopata ebbe diversi successi, curò il principe Schwartzenberg generalissimo delle armate austriache, Napoleone, riuscì ad arginare una epidemia di tifo scoppiata a Lipsia; la sua fama riecheggiava in tutta Europa.
Tutto ciò scatenò l'invidia di medici e farmacisti che sobillati dalla gelosia riuscirono a trascinarlo in tribunale sotto l'accusa di danno alla loro professione per vendita abusiva di medicinali.Ma il Ministro di Luigi Filippo, rivolto alla Accademia di Francia, disse:
“La scienza è libera a tutti. Se l'omeopatia è una chimera o un metodologia priva di valore cadrà da sola. Se essa invece è il progresso si espanderà malgrado ogni interdizione”. Nel 1828 pubblica il trattato sulle malattie croniche, perché ad un certo punto Hahnemann si rese conto che le patologie croniche recidivavano nonostante seguisse una metodologia diagnostica e clinica corretta. Parlare delle patologie croniche omeopatiche richiede molto tempo per cui lo rimandiamo ad un successivo incontro. Nel 1835, ad 80 anni di età, si sposa per la seconda volta con una giovane parigina che le apre le porte della Parigi aristocratica e in breve tempo gli furono tributati gli onori dovuti che non gli erano stati riconosciuti durante la sua lunga carriera. Dalla Prussia l'omeopatia si diffuse in tutto il mondo,ma di ciò parleremo nel prossimo articolo. Christian Friedrich Hahnemann muore il 2 luglio 1843, le sue spoglie riposano nel cimitero monumentale di Parigi.

La Diffusione Dell'Omeopatia In Italia

L'omeopatia in Italia diffonde qua e la' apparentemente senza un filo conduttore ma in effetti e' legata allo spostamento di personaggi che conoscono l'omeopatia e che senza volerlo contribuiscono alla sua diffusione. Nasce in Germania si diffonde in Austria da qui arriva a Napoli, da Napoli giunge in Francia e in Inghilterra, dalla Francia in Sicilia e in Brasile e successivamente nel resto del mondo. In America l'omeopatia ha vissuto uno sviluppo straordinario perche' due medici docenti universitari il prof Kent ed il prof. Hering contribuirono a sviluppare il pensiero del Maestro.
Hering dai suoi studi deduce il decorso evolutivo delle malattie e la loro guarigione in questi termini: si spostano dal basso verso l'alto, dall'esterno all'interno, dagli organi meno importanti a quelli più importanti; sostiene che le malattie guariscono in senso inverso alla loro diffusione dall'alto verso il basso e dall'interno verso l'esterno. 'omeopatia in Italia dalla sua nascita ai nostri giorni vive periodi di sviluppo condizionati, da situazioni etniche geografiche economiche e militari. Un fortunoso avvenimento politico fece sì che Napoli fù la prima città Italiana a sperimentare la terapia Omeo. Infatti nel 1821 Re Ferdinando I in seguito a delle insurrezioni invocò l'aiuto delle armate Austriache per riportare l'ordine. Al seguito delle truppe vi erano medici militari che esercitavano l'omeopatia.
Lo stesso capo delle armate austriache il generale Schwartzenberg era paziente di Hahnemann e offrì come dono di gran valore alla Reale Accademia di Napoli le 2 opere di Hahnamann: L'Organon e la Materia Medica pura.
Un generale Austriaco si stabilì a Napoli ad esercitare la professione di omeopata aprì un ambulatorio omeopatico dove affluivano persone di ogni ceto sociale, e anche bravi medici che la praticavano come il Romani, Di Mauro, De Horattis.
Nel 1825 sale al trono Re Francesco I che aveva come medico proprio il dott. De Horattis, direttore della clinica chirurgica della Università di Napoli ed egli seppe sfruttare la sua posizione di medico personale del Re per dare all'omeopatia una veste di ufficialità. Gli omeopati operavano guarigioni insolite la voce correva e le file degli ambulatori si ingrossavano sempre di più.Nel 1834 si contavano in Italia ben 500 medici omeo, di cui 300 solo in Sicilia. Nel 1840 il dott. Bartoli e Morello formularono lo statuto chiedendo al governo la istituzione dell'Accademia Omeopatica. Come era prevedibile la petizione subì una prima bocciatura. Ma nel 1842 fù concessa la fondazione della Accademia di Medicina Omeopatica, e il 26 Giugno del 1842 fù emanato il decreto. Le memorie dell'Accademia Reale di Omeopatia di Palermo, sono inseriti negli annali di medicina omeopatica per la Sicilia. Segue un periodo di declino, ci troviamo già nell'800 epoca in cui vengono individuati i microbi, i batteri e la sistematizazione della batteriologia portò a nuove conquiste terapeutiche; tentativi di eliminare la causa prima della malattia combattendo l'agente batterico responsabile, sono i nuovi obiettivi terapeutici.Furono proprio le scoperte di Pasteaur e di Koch a portare un colpo mortale alla dottrina di Hahnemann; anche se lo stesso Pasteur aveva intuito e asserito che " le microb n'est rien c'est le terrain qui est tout". Pasteur voleva ammonire che l'importanza del microbo nella genesi della malattia e' di secondaria importanza, poiché in ogni organismo la malattia si manifesta quando l'agente patogeno trova il terreno adatto per svilupparsi. E proprio in questo indirizzo medico si inquadra l'omeopatia che negli ultimi decenni ha avuto una ripresa vigorosa. Le ragioni di questo rinnovato interesse sono:
-primo- la scoperta dell'atomo e lo studio in fisica dell'infinitamente piccolo,oggi si studiano i quanti che sono delle particelle definibili solo matematicamente ma di cui si conoscono perfettamente gli effetti sulla materia;
-secondo- il pauroso aumento delle malattie iatrogene.
-terzo- moltissimi pazienti sono intolleranti ai farmaci per l'abuso degli stessi.
Dal feticismo della pillola per la ricerca vana ansiosa e febbrile del benessere, dal superdosaggio, dalla irrazionalità di alcune prescrizioni mediche, dall'uso indiscriminato dei medicinali che rendono sempre più vasto il campo delle malattie iatrogene nasce l'attuale crescente interesse verso l'omeopatia. I pazienti sempre più numerosi rifiutano le terapie farmacologiche e si rivolgono all'omeopatia che rispetta l'integrità psico-somatica dell'uomo. Ciò chiaramente non deve creare delle cordate perché

La Medicina è una Sola.

E' l'arte del guarire ristabilendo l'equilibrio psico-fisico del paziente.

Dott.
Giusi Manuele


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