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VACCINO

MILAZZO

a cura del Dott. Angelo Milazzo Pediatra di famiglia

Le ripercussioni sanitarie ed economiche dell’epidemia influenzale costituiscono un problema importante, sia per la comunità che per il singolo individuo. L’assenteismo lavorativo, quello scolastico e l’incremento dei casi di ospedalizzazione rappresentano le componenti più significative dei costi della malattia.
Sono disponibili farmaci antivirali che, se assunti tempestivamente, possono bloccare la diffusione del virus da una cellula all’altra dell’organismo, attenuando i sintomi ed abbreviando il decorso della malattia. Questi potrebbero rivelarsi veramente preziosi nei casi di infezione umana da influenza aviaria (H5N1). Questa patologia ha causato nell’Estremo Oriente nel corso dello scorso anno 26 decessi e l’eliminazione di 43 milioni di polli.Tali virus hanno inoltre dimostrato la capacità di infettare i maiali, andando incontro ad ulteriori ricombinazioni genetiche, potenzialmente trasmissibili all’uomo. Comunque, lo spettro di una pandemia è legata alla possibilità di trasmissione di questi virus mutati da uomo ad uomo.
La chemioprofilassi, oltre che sull’uso dell’amantadina, si basa ormai soprattutto sull’uso degli inibitori della neuraminidasi, efficaci sia nei confronti dei virus di tipo A che di tipo B. La molecola capostipite è rappresentata dallo zanamivir. Il trattamento deve avvenire entro 2 giorni dall’inizio dei sintomi.
Il principale strumento per combattere l’influenza rimane per ora la prevenzione mediante vaccinazione. I ceppi utilizzati vengono scelti ogni anno dall’ Organizzazione Mondiale della Sanità sulla base delle segnalazioni provenienti dai sistemi di sorveglianza di tutto il mondo. Per fronteggiare l’epidemia 2004-2005 la composizione stabilita è la seguente.
Come sottotipo A/(H1N1) è stato indicato il ceppo vaccinale: A/New Caledonia/20/99.
Come sottotipo A/(H3N2) è stato indicato il ceppo: A/Fujian/411/02. Per le sue migliori proprietà di crescita, viene correntemente utilizzato il ceppo A/Wyoming/3/2003. E’ utilizzabile anche l’A/Kumamoto/102/2002.
Come tipo B è stato indicato il ceppo: B/Shanghai/361/02, sostituibile con i ceppi antigenicamente equivalenti: B/Jiangsu/10/2003 ed il B/Jilin/20/2003.
Il nostro Ministero della Salute ha emanato direttive analoghe con la Circolare n.1 del 2/08/2004.
Per i bambini al di sotto dei 12 anni, mai vaccinati in precedenza, viene ancora raccomandata la somministrazione di 2 dosi, a distanza di almeno 4 settimane.
Nella nostra regione, l’epidemia solitamente si diffonde non prima dei mesi di Gennaio o Febbraio.
L’insolita frequenza di complicanze e di decessi verificatisi negli ultimi anni, soprattutto nel Nord-America, hanno indotto tutte le più autorevoli Istituzioni Sanitarie Internazionali a raccomandare la vaccinazione per tutti i bambini compresi nell’età 6-23 mesi e per tutti i soggetti che vivono a contatto con questa fascia d’età.
Del resto i bambini sotto i 2 anni hanno sempre dimostrato un tasso di ospedalizzazione e di complicanze almeno pari agli adulti over-65, da lungo tempo considerati soggetti da vaccinare annualmente.
Ovviamente, resta l’indicazione assoluta per la vaccinazione per i soggetti di età superiori ai 2 anni affetti da patologie croniche e per le persone che vivono a contatto con loro.
La dose può essere ridotta a metà flacone (0,25 ml) fino all’età di 3 anni.
Viene troppo spesso trascurata la vaccinazione in tutti gli operatori della sanità che vengono a contatto con persone ammalate, nonché nelle donne in gravidanza o che intendono affrontare una gestazione. Ovviamente in questo ultimo caso sono indicati esclusivamente i vaccini contenenti ceppi inattivati.
In Italia si trovano 3 tipi di vaccini inattivati:1) vaccini split; 2) vaccini a subunità; 3) vaccini interi. Nei bambini vanno usati unicamente i vaccini split o subunità, perché meno reattogeni dei vaccini interi. E’ stato dimostrato che il vaccino inattivato riduce l’incidenza della malattia del 30-70%; le complicazioni del 70-90%; l’ospedalizzazione del 50-70%.
Da qualche anno sono stati preparati due nuovi adiuvanti che hanno potenziato l’attività immunogena dei vaccini inattivati del 20-40%. Essi sono: l’MF 59 (squalene in emulsione olio in acqua), da usare in soggetti di età superiore ai 12 anni ed i liposomi (virosomi) che possono essere usati fin dall’età di 6 mesi.
Dal 2003 negli Usa è stato commercializzato un vaccino che utilizza ceppi vivi attenuati, somministrati mediante spray nasale. Tali ceppi sono geneticamente stabilizzati e sono risultati immunogeni, non trasmissibili, di prezzo contenuto, di agevole coltura. In Italia dovremo probabilmente aspettare la stagione 2005-2006 per la effettiva immissione in commercio.
La facilità della somministrazione del vaccino attenuato apre prospettive di sempre nuove e più ampie indicazioni per la vaccinazione antinfluenzale. I vaccini attenuati restano però sempre controindicati per: donne in gravidanza e soggetti immunodepressi. Tutte le persone vaccinate debbono evitare contatti con immunodepressi per almeno 7 giorni. Inoltre l’antinfluenzale attenuato viene a tutt’oggi consigliato soltanto per i soggetti in età compresa fra i 5 ed i 50 anni.


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