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CITAZIONI

Nel vergare i miei momenti di vita nei tanti racconti ho riportato su questi fogli elettronici dolci sogni di un amore di bimbo,delle dolci visioni, che avevo vissuto nel casolare di Sipala, altri che mettevano a nudo la mia anima, altri che riportavano momenti tristi ed altri ancora dedicati a chi tanto ho amato e che mi rendo conto che amo ancor più di ieri. Porto appesa al collo una medaglietta che custodisco con attenzione forse perché l’inciso riporta quello che prova il mio cuore + di ieri meno di domani. Questa frase che molti usano scambiarsi nella ricorrenza della festa degli innamorati. Per me San Valentino é tutti i giorni cosi attimo per attimo non faccio altro che ripetere il rituale cercando di far arrivare alla mia donna l’amore che nutro per lei, quell’amore tanto desiderato quell’amore che avrei voluto vivere per come sto vivendolo adesso. Si!…anche se sono avanti con gli anni rispetto all’inizio di questa unione mi sento come uno scolaretto innamorato della sua compagna di classe,di banco di giochi la compagna che ho scelto per percorrere il cammino della mia vita nella felicità di quella famiglia che ho sempre desiderato.Sto rivivendo l’amore di uno scolaretto innamorato ma con la coscienza di adulto

13 Dicembre 03 Giuseppe

Quando si tratta di leggere neglio di una donna

Quando si tratta di leggere negli occhi di una donna, la maggior parte degli uomini è analfabeta ed io lo sono ancor di più perché non riesco a saper interpretare i tuoi comportamenti quanti interrogativi inutili mi sono posto per qualcuno che danza tra i sentimenti altrui. Continua a danzare se questa musica ti rende felice .Il mio spartito è differente in questa orchestra che e' la vita. La vita non è che una lunga perdita di ciò che si ama. Ci lasciamo dietro una scia di dolori. Il destino ci confonde con una prolissità di sofferenze insopportabili. E con tutto ciò ci si stupisce che i vecchi si ripetano. È la disperazione che ci rimbecillisce.Possibile che non si possa vivere senza far male agli innocenti? Come è difficile parlarti. Le parole escono In ordine sparso. Distratte da tanta bellezza o semplicemente inebriate dalla tua sensualità.La mia testa pulsa. Voglio credere ardentemente nell'Amore.

Perdere….

A nessuno piace perdere ed è ben questa la ragione per cui il successo chiama il successo. E’ sciocco, chi dice che il successo lo si dovrebbe sfuggire come la peste Il successo ha in se i germi della catastrofe e la gente stupida non lo vede.Si sta male con chi vince.” Di quello che pensano gli altri a me non importa”.Personalmente non sono mai stato uno sportivo (sopratutto per i ciclo cronologico a cui la vita appartiene).Oggi sono avanti negli anni per praticare sport agonistico e ricordo che quando ero giovane,molti anni fa, l’interesse per lo sport era diverso da quello che oggi la gente ha. Per portare alto il nome dell’istituto che frequentavamo partecipavamo a gare studentesche imposte dai nostri professori di educazione fisica, a chiusura dell’anno scolastico, i cosiddetti giochi della gioventù. Allora era ben differente, gli istituti non erano ben attrezzati come oggi per praticare gli sport che si praticano ora.Quello che più si praticava era la corsa ad ostacoli i 100, 200e i 400 metri e la corsa a staffetta, quel passamano di bastoncino che ci impegnava a fare il miglior tempo in quelle corsie di terra battuta. Io preferivo i 400 metri perché nell’allungo ero più veloce. Si! Nei 400 metri non dovevo impegnarmi con lo stesso scatto che occorreva per i 100. In quella posizione, dove i miei muscoli si preparavano nell’attesa dello sparo della scacciacani del direttore di gara, ero pronto a dare il massimo anche se partivo lento riuscivo a superare gli avversari che nel lungo tragitto perdevano la velocità di scatto che avevano avuto al via della gara. Piano piano con una costanza che accelerava i miei passi, l’urlo di incitamento dei compagni mi arrivava come una carica al punto che non sentivo i miei piedi su quella terra battuta rossa, era come se avessi le ali ai piedi ad uno ad uno superavo gli atleti in quelle corsie ritrovandomi a tagliare il traguardo per primo. La vittoria mi inebriava mi sentivo forte vincente ed è la stessa sensazione che provo quando riesco a raggiungere i traguardi prefissati della mia vita.


In questo mondo



La vera misura di un uomo non si vede nei suoi momenti di comodità e convenienza, bensì tutte quelle volte in cui affronta le controversie e le sfide.

In questo mondo sono necessarie solo due cose: la salute e un amico; queste le cose di grande importanza, quelle che non dobbiamo trascurare.In tutte le cose umane nulla è più caro all'uomo senza un amico. L’amicizia è come un oceano profondo: lo si vuole esplorare fino in fondo, ma il fiato non basta mai. Oppure si ha paura di scoprire cosa si nasconde oltre il nero della profondità.
L'amicizia, intesa nel senso più elevato e più proprio, non è altro che una reciproca benevolenza; essa sussiste quando ciascuno vuole che un'eguale felicità tocchi al suo prossimo e a se stesso. Questa eguaglianza non è altrimenti salvaguardata che dalla somiglianza dei costumi: infatti, il simile è amico del simile, che sia dotato di misura; le cose che non sono dotate di misura invece, non possono accordarsi né le une con le altre, né con le cose dotate di misura.Vi sono anche alcuni rapporti che sono ritenuti amicizie, ma che non sono propriamente tali, perché hanno appena una verniciatura di virtù; di tal fatta è il sentimento naturale dei genitori verso i figli e dei consanguinei fra di loro e il cosiddetto sentimento sociale e di gruppo: questi tipi di amicizia non sempre possiedono una reciproca benevolenza.Come una sorta di amicizia è anche l'amore: c'è un amore buono, proprio di un'anima virtuosa, uno stolto, proprio di un'anima malvagia e un terzo che sta a metà fra i due. Come, dunque, sono tre i modi di essere dell'anima nell'essere vivente razionale, la bontà, la malvagità e un terzo modo a metà fra questi, così anche ci sono tre forme di amore differenti l'una dall'altra: soprattutto i fini, diversi fra loro, dimostrano l'esistenza delle tre forme. Quella stolta si occupa solo del corpo, sottostà al piacere e perciò è qualche cosa di bestiale; quella buona, nella quale si vede l'attitudine alla virtù, si svolge in vista della sola anima; quella di mezzo si interessa di entrambi,aspirando al corpo, ma anche alla bellezza dell'anima. Chi è degno di amore è egli pure nel mezzo, né stolto né buono. Da ciò consegue che si deve rappresentare Eros più come una specie di demone che come un Dio, lui che non è mai entrato in un corpo terrestre e che fa da tramite fra le cose degli dei e gli uomini e viceversa. In generale, dividendosi l'amore nelle tre forme che abbiamo prima detto, l'amore del bene, liberatosi dalla passione, è un'arte che si colloca nella parte razionale dell'anima; le dottrine su di esso dicono che si deve riconoscere l'oggetto degno d'amore, entrarne in possesso e goderne; l'uomo sceglie il proprio oggetto d'amore in conseguenza delle sue disposizioni e dei suoi desideri, se cioè essi siano nobili, siano tendenti al bello, se siano forti ed ardenti; chi possiede un tale amore non possiederà l'amato né rammollendolo, né elogiandolo, ma piuttosto castigandolo e mostrandogli che non deve continuare a vivere così come vive; quando avrà l'oggetto d'amore, starà con lui, incoraggiandolo in quelle cose attraverso le quali diventerà perfetto: per essi il fine sarà il divenire amici, anziché amante e amato.
Per me è naturale abbandonarmi tutto all'affetto dei miei amici più intimi, soprattutto quando sono angosciato dagli scandali del mondo; nel loro cuore riposo senza alcuna preoccupazione: sento che li c'è Dio nel quale mi abbandono sicuro, e nel quale sicuro riposo. Siccome Dio ancora non lo vedi, meriterai di vederlo amando il prossimo. Amando il prossimo rendi puro il tuo occhio per poter vedere Dio. Se non ami il fratello che vedi, come potrai amare Dio che non vedi?I buoni amici hanno molta influenza nei confronti del bene;e altrettanta i cattivi amici nei confronti del male. Felice chi ama Te, o Dio, l'amico in Te, il nemico per Te. L'unico a non perdere mai un essere caro è colui che li fa tutti cari in Colui che non è mai perduto. Non è possibile che possa esserci piena e vera intesa anche solo su cose terrene tra amici che dissentono sulle cose di Dio. Sia che tu taccia, taci per amore; sia che ti parli, parla per amore; sia che tu corregga, correggi per amore; sia che tu perdoni, perdona per amore. Sei amico della pace? Allora sta' interiormente tranquillo con la tua amata. Elimina i litigi, volgiti alla preghiera. A chi non ama la pace e vuol litigare, rispondi con tutta pace: "Dì quello che vuoi, odia quanto vuoi, detesta quanto ti pare, sei sempre mio fratello. Buono,cattivo, volente, nolente sei sempre mio fratello". Quando ci si vuol bene, e tra chi parla e chi ascolta c'è una comunione profonda,si vive quasi gli uni negli altri, e chi ascolta si identifica in chi parla e chi parla in chi ascolta.Non è vero che quando illustriamo a qualcuno il panorama di una città o di un paesaggio, che a noi è abituale e non c'impressiona più, è come se lo vedessimo per la prima volta anche noi? E ciò è tanto più quanto più siamo amici: perché l'amicizia ci fa sentir di nuovo dal di dentro quel che provano i nostri amici. Non amare il vizio per l'amore che devi all'uomo; non odiare l'uomo a motivo del suo vizio. L'uomo è il tuo prossimo, il vizio è un nemico del tuo prossimo. Chi è amico della malattia è nemico del medico. Nel comandamento di amare il prossimo, non ti è stato detto: Con tutto il cuore, con tutta l'anima, con tutta la mente, ma: come te stesso. Dio, con tutto ciò che sei, perché è migliore di te; il prossimo come te stesso, perché è ciò che tu sei.Dì questo al tuo amico, digli: "Che razza di uomo sei,se trascuri Colui che ti ha fatto e adori l'idolo fatto da te?".Quando qualcuno offende un mio fratello in mia presenza, mai penserò che quell' offesa non riguardi anche me. L'offesa la fa proprio a me, anzi anche maggiore credendo che mi piaccia ciò che egli fa'.Se ci angustiasse la povertà, se ci addolorasse il lutto, ci rendesse inquieti un malanno fisico, ci tormentasse qualche altra calamità, ma ci fossero vicine delle persone buone che sapessero non solo godere con quelli che godono, ma anche piangere con quelli che piangono, che sapessero rivolgere parole di consolazione e conversare amabilmente, allora verrebbero lenite in grandissima parte le amarezze, alleviati gli affanni, superate le avversità. Tra le persone più care può avvenire che, nel discutere insieme le nostre opinioni su qualche argomento, si manifestino delle divergenze di vedute, ma non ne soffre la carità; la sincerità - uno dei requisiti dell'amicizia - non genera mai odio. Molto spesso, gli amici, con l'adulazione delle nostre qualità ci pervertono, mentre i nemici, criticando i nostri difetti, ottengono il risultato di rettificarci.


GIOIA NELLE AMICIZIE

GIOIA NELLE AMICIZIE



Alcune persone arrivano
Nelle nostre vite
E se ne vanno rapidamente…
Alcune ci diventano amiche e rimangono nel tempo lasciando bellissime orme…nei nostri cuori.
Ieri è storia,domani un mistero e oggi è un vero regalo.
E’ questo che si chiama presente!
La vita è speciale per tutti…
C' è un piccolo angelo...
Che si prende cura di noi.
Questo angelo mi ha fatto ritrovare l'amore mio per te.
Il parlare dolce moltiplica gli amici
e la lingua affabile trova accoglienza.
Siano molti in pace con te
ma tuoi consiglieri uno su mille.
Prima di farti un amico mettilo alla prova,non confidarti subito con lui.
L'amico fedele è solido rifugio,
chi lo trova, trova un tesoro.
L'amico fedele non ha prezzo,
non c'è misura per il suo valore.
L'amico fedele è medicina che dà vita,
lo troveranno quanti temono il Signore.
Chi teme il Signore è cauto nelle sue amicizie:come è lui, tali saranno i suoi amici


Impariamo la saggezza molto più dai nostri sbagli che dai nostri successi. Scopriamo ciò che è giusto trovando ciò che non lo è e probabilmente chi non ha mai fatto errori non ha mai scoperto nulla.

La Sofferenza

Questo ricercare la fine della sofferenza può sembrare a prima vista un pensiero meschino e vile; molte volte mi è stata mossa questa critica, sopratutto dai cattolici, abituati a pensare alla sofferenza come qualcosa di ineluttabile, da accettare con rassegnazione, senza neanche sforzarsi di capirne il senso. Non a caso il peccato supremo, quello originario, per i cristiani risalirebbe proprio alla "presunzione irriverente" di conoscere. Tuttavia, non si può negare, il dolore (specie quello dell’anima) affina la coscienza, poiché è generato proprio dall’intima lotta che si svolge in noi per elevarci, contrastata da torpore, paura, abitudine, ergo; per questo la coscienza del dolore e la volontà di eliminarlo sono sintomatici dei progressi che si stanno compiendo. Proprio come un attimo prima dell’alba, nell’"ultima parte della notte" l’oscurità particolarmente densa, lungi dallo spaventare, dovrebbe farci nascere la speranza nella promessa della luce, ormai prossima. Ciò è ben chiaro. A questo momento dovranno seguire altre conquiste e più si salirà, più si scorgerà la gioia che procura la consapevolezza di aver ritrovato la strada. Ebbene alcuni di noi non riescono a superare questa prima e fondamentale fase e si lasciano schiacciare dalla percezione del dolore; stava per accadere anche a me… Sono ancora avvolto nell’illusione, ma ora percepisco la strada, per questo mi permetto di scrivere queste cose e di dirle a voi: per generare speranza. Esiste qualcosa di eterno e di immutabile, di vero e di assoluto che ci ha creati e al quale siamo collegati: non so esattamente cosa sia, ma so che tutto ciò che esiste e vive in questo mondo forma una grossa unità. Lungi dal perdere l’individualità, in questo organismo unitario ognuno è responsabile non solo per sé, ma per gli effetti che i suoi pensieri e le sue azioni avranno sul resto del creato, per questo è fondamentale che ognuno cerchi di conoscersi e cerchi di puntare al perfezionamento della propria individualità, affinché anche le ripercussioni nell'ambiente circostante siano positive: è una forma di amore e di rispetto assoluto per l’universo che non ha nulla a che vedere con l’annullamento di sé, o al contrario con l’estremo egoismo, come spesso mi è stato detto.Il confronto serve per fare chiarezza nelle nostre idee e per allenare la mente a pensare lucidamente, è un allenamento che ha un grande valore, almeno per me.

La vita è...

L'incessante ricerca del senso dell'esistenza, della reale conoscenza, per vedere oltre lo specchio delle illusioni, al di là dei confini mentali, creati nel tempo da un uomo ora schiavo delle sue stesse assurde "creazioni".
L'abbattimento delle frontiere, la ferma e sincera lotta per vedere riconosciuti i diritti di ogni uomo, puntando verso una giustizia universale che va ben oltre quella stabilita da un connubio di uomini e potere tragicamente corrotto."... non dobbiamo concentrare la nostra attenzione su ciò che a noi appare come giusto o sbagliato, ma piuttosto cercare di comprendere la vera origine di ogni evento. Il nostro giudizio non modificherà le cose, né le renderà migliori.
Solo quando avremo Consapevolezza della natura di ogni evento realizzeremo che nulla può essere considerato giusto o sbagliato, ma solo compreso nel suo moto di totale interdipendenza..."



Il paesaggio

E' il miglior modo per comprendere l’arte; i pittori ci insegnano a vedere. Se varrò qualcosa più in là, la valgo anche adesso, perché il grano è grano, anche se i cittadini all’inizio lo scambiavano per erba. Ebbene, per il mio lavoro rischio e vi ho perso metà della mia ragione. L’uomo è uno straniero sulla terra e la sua vita un viaggio scosso dalla tempesta.La nostra vita è come il cammino di un pellegrino.Una volta vidi uno splendido dipinto, rappresentava un paesaggio di sera. Sulla destra, in lontananza, una fila di colline che sembravano blu nelle brume della sera. Al di sopra di quelle colline, lo splendore del tramonto, le nuvole grigie striate d'argento, d'oro e di porpora.Il paesaggio è una pianura coperta d'erba e d'erica, qua e là le cortecce bianche delle betulle con le foglie gialle perché è autunno. Attraverso il paesaggio scorre una strada che porta a un'alta montagna, molto, molto lontana e, sulla cima della montagna, una città su cui il sole al tramonto getta una luce di gloria.Sulla strada cammina un pellegrino, ha un bastone in mano. Egli sta camminando già da molto tempo ed è stanco. Incontra una donna, una figura in nero che fa pensare alle parole di San Paolo: "Anche se triste, tuttavia sempre lieta. Quest'angelo di Dio è stato messo lì per incoraggiare il pellegrino e per rispondere alle sue domande; e il pellegrino chiede: "Questa strada è sempre in salita?". E la risposta è: Sì, fino alla fine. Il pellegrino chiede ancora:"Il viaggio durerà tutto il giorno? " E la risposta è:" Da mattina fino a sera, amico mio. E il pellegrino continua la sua strada, triste eppur sempre lieto.

Guardarsi

Per agire nel mondo, occorre morire a se stessi…L’uomo non sta sulla terra solo per essere felice, neppure per essere semplicemente onesto. Vi si trova per realizzare grandi cose per la società, per raggiungere la nobiltà d’animo e andare oltre la volgarità in cui si trascina l’esistenza di quasi tutti gli individui. A che sarei utile, a che potrei servire?
C’è qualcosa dentro di me, ma cos’è?
L’uomo è uno straniero sulla terra e la sua vita un viaggio scosso dalle tempeste.
Cos’è disegnare?
Come ci si arriva? è l’atto di aprirsi un passaggio attraverso un muro di ferro invisibile che sembra trovarsi tra ciò che si sente e che si può.
Preferisco dipingere gli occhi delle donne che le cattedrali, perché negli occhi delle donne c’è qualcosa che non c’è nelle cattedrali, per quanto maestose e imponenti siano. Vorrei dipingere uomini e donne con un non so che di eterno, di cui, una volta, il simbolo era l’aureola e che noi cerchiamo nell’irraggiarsi stesso e nella vibrazione delle nostre colorazioni.
Tutto è allo stesso tempo realtà e simbolo.
Soffrire senza lamentarsi è l’unica lezione da imparare in questa vita.
A momenti, come le onde disperate si infrangono sulle scogliere indifferenti, un desiderio tumultuoso di abbracciare qualcosa…Nella mia febbre cerebrale o follia, non so come chiamarla, i miei pensieri hanno navigato molti mari è difficile lasciare un posto prima di dimostrare in qualche modo di averlo sentito e amato.
Questa espressione di un poeta olandese: "sono legato alla terra da legami più che terrestri"?Non vivo per me, ma per la generazione che verrà


Oh,quanto farebbe bene a certe persone se potessero allontanarsi da se stesse?

"Seneca"

Il sapere della vita

Ho conosciuto il bene ed il male.
Il peccato e la virtù,
Il giusto e l’ingiusto,
Io ho condannato
E sono stato condannato:
Sono andato attraverso la nascita e la morte,
la gioia ed il dolore,
il cielo e l’inferno,
ed alla fine ho riconosciuto che io sono nel tutto
E il tutto è in me.

La più grande e meravigliosa condanna
dell'uomo e' la vita, l'inevitabile orologio
dalla necessità di dover respirare e pensare.
Il senso della vita sta proprio nella sensazione
di respirare e nell'illusione di pensare.

AMICI... PERCHÉ ?

Amici...Perchè?



Gli amici si incontrano per conoscersi e amarsi di più.
Ciascuno è per l'amico un libro aperto.
Gli amici sono felici quando si vedono perché si dicono tutto ciò che sono e che vivono.
Molto cammino occorre fare per vivere la relazione d'amicizia e d'amore fino alle sue massime possibilità.
Amare e amarsi significa dare la vita l'uno l'altro.
É un ideale bellissimo e terribile esperienza di gioie profonde e di acutissime sofferenze.


Siamo Tutti Ugualmente Diversi

Ognuno di noi ha un carattere unico, irripetibile.Non vi è ragione di saperci identici. Necessario è preservare la propria diversità. Sapere cosa si è ed esserlo, prima e più forte possibile. Nessuno può essere replicato,sostituito. Al mondo, c'è un bisogno assoluto che ognuno di noi ci sia e sia se stesso. Se siamo qui ora, il mondo non contempla la nostra assenza , esso gonfia il petto con il nostro respiro.Sapendo chi siamo possiamo capire cosa possiamo diventare. Ognuno di noi è parte di un mondo in cui nulla è disgiunto, siamo tutti uno stesso corpo. Eppure, allo specchio, sappiamo di essere.Ogni cosa, che ci batte dentro va espressa, essa è peculiarità che distingue e che arricchisce il dialogo ed il confronto. Più si è diversi più si trae giovamento dalla conoscenza. Incontrarsi è allora compenetrare le proprie esperienze e percorrere nuove strade.

IL Credo dell' Amicizia


Credo in te, amico.
Credo nel tuo sorriso, finestra aperta del tuo essere.
Credo nel tuo sguardo, specchio della tua onestà.
Credo nelle tue lacrime, segno che condividi gioie o tristezza.
Credo nella tua mano, sempre tesa per dare o ricevere.
Credo nel tuo abbraccio, accoglienza sincera del tuo cuore.
Credo nella tua parola, espressione di quel che ami e speri.
Credo in te, amico, così semplicemente nell'eloquenza del silenzio
Chiamami nel silenzio del tuo cuore,
cercami nell'amore che muove il mondo...
Io sarò là.
Chiamami in un pensiero dolce,
cercami nel sorriso di chi ama...
io sarò là.
Chiamami se piangi da solo,cercami nei pugni della rabbia...
Io sarò là.
Aspettami nel sole, nel vento,nella pioggia che cade,
nel fuoco che ti scalda.
Aspettami nel cielo nero,sulla tua stella spenta...
Io sarò là.



"Chiunque tu sia che vieni qui ciò che a te sembra orrido a me è gradevole.
Se ti piace rimani, se ti tedia allontanati; l’una e l’altra cosa mi è gradita"
.

Alla Ricerca di Se Stesso

(Brevi Riflessioni)

Nella vita il compito principale dell’uomo è dare alla luce se stesso. Dalla nostra nascita siamo già eredi di un complesso patrimonio genetico; se ad esempio l’essere portati per la matematica o per la musica ecc….,è una predisposizione, tramandata da qualche progenitore, i nostri comportamenti le nostre azioni , l’essere ciò che siamo diventati a volte è stato condizionato dall’ambiente dalla educazione ricevuta, dalle scelte fatte per noi.La consapevolezza di ciò ci porta all’arduo compito di scegliere di diventare noi stessi ciò che siamo o che potenzialmente possiamo essere,compito difficile perché ci mette a nudo le nostre gioie i nostri dolori i nostri successi le nostre frustrazioni ma“Se io non sarò me stesso, chi lo sarà per me? E se non ora quando?”
Per realizzare questo bisogna prendere le distanze da ciò che ci è stato tramandato,da quei valori che abbiamo ereditato dal passato. Ci chiediamo cosa veramente fa parte della nostra vera natura da quello che ci viene imposto; rispondere a questa domanda, riuscire a distinguere ciò che ci fa sentire sereni e realizzati da ciò che ci opprime è la prima regola di vita Sacrifici adattamenti sono necessari per raggiungere il criterio della felicità che ci fa stare bene.” Dare alla luce se stesso “ significa innanzitutto ritrovare la propria natura stabilire con essa il rapporto di benessere e di piacevolezza che significa stare bene con se stessi. Riuscire a guardarsi per diventare ciò che siamo, imparare l’arte di osservare noi stessi, arrivare a guadarci come farebbe un estraneo. La presa di distanza è qualcosa di diverso dal classico “conosci te stesso” sapersi guardare stare attenti essere presenti a se stessi, non deve essere un giudicarsi un qualunque giudizio sarebbe condizionato da altri voleri. Riuscire nella meditazione nel tentativo di uscire dal mondo dei valori mentali, l’allontanamento del vecchio ego è un esercizio di distacco e di pianificazione.Saper prendere le distanze dalle attività mentali quotidiani che ci attanagliano con tutto il loro stress.Quando la mente è immobile lo spirito si trova in uno stato di attenzione. Saper ritornare al vuoto estinguerà le azioni complessive porrà la mente in quiete.
Non c’è via della serenità che non possa inconsapevolmente o deliberatamente per quella operazione di decontaminazione crucci e angosce inutili.


Stato d'animo

Stato d’Animo
Io non lo so più come mi sento, credo di non avere la capacità in questi momenti di decifrare il mio stato d'animo,mia condizione di essere. Sento solo un vuoto che non si colma, un'aria pesante e una forte stanchezza interiore che mi porta a vedere tutto deformato, spesso si, anche in modo sbagliato.Trascorrono le giornate molto lentamente e se potessi disegnarle le ritrarrei come delle vecchiette col bastone ripiegate su sé stesse che camminano adagio, adagio senza, nonostante tutto,lasciare tempo al tempo.Riguardo quelle foto, riascolto quelle voci, quelle parole, rivedo tanti momenti vissuti, come un rewind in bianco e nero ormai diventato sbiadito...tutto nell'archivio della mia mente....e quante cose ci possono stare...e quante ne vorrei cancellare!!Peccato che non sia come un pc, in cui tutto si può...dove con un programma di correzioni rendi bello anche ciò che è brutto.sei ilmio dipinto che amo perché di immenso valore. Che ammiro per le sue sfaccettature,che scruto per il suo chiaro scuro,che mi rallegra per i suoi colori ed ogni volta che lo ammiro penso: faccio parte di questo quadro e tutto ciò fa parte di me.


Fotogrammi

Nei ricordi ,nei dolci ricordi della mia infanzia ritornano fotogrammi di personaggi e luoghi meravigliosi, che mi trasmettevano una serenità che oggi sto ritrovando in un rapporto che si stava accantonando mi sentivo felice ed oggi come allora riprovo la stessa felicità; anche se i fotogrammi sono differenti ma sono fotogrammi con la stessa intensità di luce la giusta esposizione Per un ritratto perfetto di vita.Una vita che stavo sprecando dietro ideali che non portavano a nulla di concreto ma solo a sgradevoli momenti, che offuscavano la vista di qualcosa di cosi meraviglioso.Spesso ci ritroviamo a cercare al di fuori di noi dal nostro habitat naturale qualcosa che ci faccia sentire fieri liberi ed importanti.Cosi ci ritroviamo in situazioni nuove che per la maggior parte delle volte ci portano a vivere male. Ma non sempre riusciamo a cogliere l’attimo ideale per fotografare la situazione,che ci porta a vedere la giusta immagine di noi e di ciò che vorremmo veramente tirare fuori dai fotogrammi a volte sbiaditi perché scattati con l’incuranza d’ impostare il giusto tempo di esposizione relativo al diaframma impostato, cosi rivedendo all’ingranditore della vita ci accorgiamo che abbiamo sprecato tempo del nostro tempo per ritrarre momenti di vita che non portano a nulla. Sfogliando l’album della mente sono tanti i fotogrammi che riguardando con attenzione, mi portano a capire che quel momento non era il vero momento, quei tagli d’inquadratura non erano quelli che effettivamente volevo ritrarre ma era un modo come un altro per far avanzare una pellicola della quale non davo importanza all’esposizione un modo come un altro per consumare fotogrammi che mi allontanavano da ciò che effettivamente volevo che ne venisse fuori; in gergo, un immagine sottoesposta una di quelle che non puoi correggere, quel fotogramma che scorre nell’ingranditore della vita che non puoi correggere stampando e ristampando in gradazioni differenti. Sì!…un fotogramma bruciato che puoi eliminare solamente dando un taglio alla pellicola che non può più avere la stessa continuità delle pellicole che mi ritrovo ad esaminare. Si!.. Quelle di cui ne vado fiero che mi portano a capire che quelle erano stata impressionate con la serenità e la coscienza di ritrarre momenti meravigliosi della mia vita. Oggi ho deciso di mettere da parte le fotocamere non adatte al reportage della mia vita ho rinnovato gli obiettivi per dare un altro taglio d’inquadratura alla mia vita. Ho messo da parte la mia camera oscura, si!… la camera del mio cuore che brancolava nel buio dei desideri che mi allontanavano dal reportage che mi ero prefissato di completare nella professione della mia vita. Ho attraversato momenti d’incertezze alla ricerca del giusto angolo di ripresa per tirare fuori il meglio di quell’ immagine che avevo pensato di aggiungere all’album della mia vita.Ritrovandomi con questi negativi e guardando i positivi gia stampati mi rendo conto che tutto quello che desideravo era cosi vicino a me ma non riuscivo a vederlo nella giusta esposizione per colpa di quei filtri che non avevano il giusto dosaggio di luce vera per impressionare la pellicola della mia vita.

Passeggiando per la Città

Esperienza personale inerente alla realizzazione del documentario

Fin da piccola ho sempre avuto un particolare interesse per il mondo della televisione, per il cinema, nonché per tutte le forme di spettacolo in genere, sebbene, a prima vista possono sembrarci dei semplici mezzi di evasione e di sogno ad occhi aperti, di fantasie a ruota libera, ma che in realtà hanno valenze emotive ed implicazioni sociali ben più estese e complesse, ripercussioni più marcate che superano il "cerchio di gesso" dell'interiorità , per allargarsi in cerchi concentrici via via più ampi, verso il corpo sociale, come un sasso gettato in uno stagno. Essi sono infatti mezzi attraverso i quali si esprimono idee sentimenti, ragionamenti, e sono anche mezzi attraverso i quali si comunicano informazioni, si trasmettono modi di vedere e di pensare; e non si rivolgono allo spirito e ai sensi degli spettatori, ma a tutta la loro esistenza, alla loro e alla nostra. Ma, proprio, quest' anno ho avuto modo di partecipare alla realizzazione di un Documentario su Passeggiando per la città, (di cui lo stesso porta il titolo), e vedere, quindi più da vicino come si lavora dietro le quinte, con le telecamere , sotto i riflettori, e a contatto con la gente. Tutto questo è stato possibile grazie al nostro insegnante il quale in realtà è un illustre reporter già affermato, e che per noi è stato più di un semplice insegnante, bensì un grande amico non limitandosi, da parte nostra, alla semplice acquisizione di nozioni teoriche che ci potessero rendere l'idea della grandezza creativa e comunicativa di questo settore, dando la possibilità alle persone più interessate di scendere a lavorare su "campo di battaglia" partecipando così alla realizzazione del suddetto documentario, del quale egli stesso è il regista. Inizialmente ad ognuno di noi è stato assegnato un compito ben preciso, anche se alla fine visto il gran lavoro da svolgere, c'è stata una certa complementarità di ruoli da parte di ognuno di noi, ed una fitta collaborazione, cercando di far ruotare i compiti assegnati in modo che tutti potessimo essere partecipi e vivere pienamente della stessa esperienza lavorativa. Il lavoro più duro da svolgere è stato dal punto di vista tecnico, trasportare, montare e smontare continuamente treppiedi, riflettori, telecamere e attrezzature varie, è stata davvero una faticata, ma fortunatamente visto che eravamo in tanti i pesi venivano distribuiti equamente ad ognuno di noi. Penso che la realizzazione di questo documentario, sia stato molto utile, in quanto, innanzitutto ci ha permesso di fare un viaggio nel mondo della musica e grazie all'unione delle conoscenze di ognuno di noi inerenti a gruppi cantanti e amici vari inseriti in questo settore, è stato possibile intervistare diversi gruppi musicali, famosi e non, far conoscere alla gente il talento di molti gruppi non abbastanza conosciuti che suonano nell'anonimato, e sottolineare attraverso diverse interviste fatte anche alla gente comune qual è il problema di fondo che impedisce ai ragazzi catanesi di affermarsi qua in Sicilia ed ottenere successo, senza dover tentare gli ormai famosi "viaggi della speranza" verso il Nord, nel tentativo di farsi conoscere e riuscire ad avere un po’ di successo dimostrando il proprio talento. Inoltre la collaborazione di ognuno di noi ci ha permesso di conoscerci meglio, ed essere più affiatati, facendo nascere tra di noi un buon rapporto d'amicizia. Partecipare alla realizzazione di questo documentario, per me è stata una bella esperienza; e mi ha permesso di imparare un sacco di cose; dall'importanza della luce durante un filmato, ai giochi di luce che si possono creare ponendo con le basi di polistirolo o altro materiale di fronte il riflettore, a come si fa un time-code, a come si fa un'intervista riuscendo a mettere a proprio agio le persone che stai intervistando… Ma soprattutto ho imparato a famigliarizzare con la telecamera, provando una forte emozione quando: per la prima volta, sono stata ripresa da una telecamera professionale sotto riflettori enormi; in quel momento, ho subito pensato: che forse sarebbe stato più facile stare dietro di essa, anziché sotto il riflettore con la telecamera puntata addosso, anche se in quel momento ti senti al centro dell'attenzione e riesci a comunicare e trasmettere la tua emotività a chi sta dall'altra parte dello schermo. Davvero molto bello ed emozionante!Per togliermi il dubbio ho anche provato parecchie volte a riprendere con la telecamera, e devo dire, che si, forse ti toglie l'imbarazzo , però necessita di una gran bravura e precisione, sia per quanto riguarda la luce, sia per quanto riguarda l'inquadratura, e sinceramente è anche questo un lavoro molto particolare ed emozionante, anche se ti da sensazioni diverse dal precedente. Il nostro insegnante ci ha permesso di gestire il tutto il più liberamente possibile, però questo ha creato troppa confusione, perché per molti versi non ha fatto altro che creare una sorta di corsa verso il protagonismo e qualcuno in particolar modo non ha fatto altro che imporsi continuamente al di sopra di tutti gli altri o magari se aveva un compito preciso da svolgere si annoiava e non voleva farlo (perché aveva di meglio da fare, visto la totale disponibilità dei mezzi di comunicazione messi a nostra disposizione), scaricandolo al primo volontario che accettava di prendere il suo posto, ma stranamente era subito pronto a togliere il compito a qualcun altro, talvolta anche con molta insistenza, se la cosa era di suo interesse e piacimento. Questo puntuale e ripetitivo comportamento, purtroppo, ha portato alcune persone a tenersi più in disparte e di conseguenza a sentirsi inutili, in quanto non c'è stato modo di poter dimostrare le loro potenzialità pur possedendo molto talento. Ma nonostante tutto, è stata una bella esperienza, una settimana molto intensa e piena di lavoro. Spero un giorno di poter partecipare attivamente in prima persona alla realizzazione di un altro lavoro di questo tipo; lavorando stavolta sotto i riflettori, acquistando più fiducia in me stessa e cercando di essere meno autocritica nei miei confronti; ma soprattutto in compagnia di ottimi collaboratori che credano in me e nelle mie capacità e che mi permettano di tirar fuori tutta la mia creatività ed unirla alla loro, creando un buon feeling e un ottimo gioco di squadra, al fine di una buona realizzazione professionale mia e loro. al mio caro reporter.Vorrei tanto avere la possibilità di stare al suo fianco grazie di cuore ,ciò che ho appreso dalla sua professionalità,ne farò tesoro. Un caro abbraccio

Eleonora


Nella donna tutto è enigma, però in lei tutto trova una soluzione: la sua sensibilità e il suo cuore.

Nella vita....

Quante volte ci soffermiamo con i nostri pensieri ripercorrendo le nostre giornate:
analizzando i momenti vissuti ci rendiamo conto che i desideri impossibili magari non sono così tanti.
Riflettendo e leggendo dentro di noi cerchiamo di analizzare cosa veramente vogliamo realizzare nel nostro cammino.
Un cammino a volte tortuoso, a volte meraviglioso e che a volte ci lascia con l’amaro in bocca.
Sarebbe bello per noi tutti scrivere in diario giornaliero del nostro vissuto cosi la sera, al posto di un libro, per far conciliare il nostro sonno, potremmo leggere del nostro ieri del nostro oggi e del nostro domani; quel domani che tante volte abbiamo pensato di realizzare trascrivendolo.“
Chi ha avuto l’accortezza di scrivere il proprio diario della vita” coglie pensieri, desideri lasciati li perché la vita ci rincorre col quotidiano.
Quanto sarebbe bello poter vivere come abbiamo immaginato nei nostri sogni inrrealizzati.
Il nostro scommetterci la nostra caparbietà nel voler a tutti i costi portare a compimento ciò che magari ci porta a commettere errori : a volte irreparabili a volte futili, che comunque ci aiutano a crescere nel vagliare ciò che può essere giusto o meno giusto per un vivere sereno e magari felice tra quegli affetti che ci circondano e che diverse volte per il nostro “ego” non siamo capaci di capire ed ascoltare.
Si! ascoltare gli affetti, che diverse volte ci parlano ma non sappiamo interpretare perché presi dal nostro egoismo nel raggiungimento di un sogno magari sbagliato.
L’errore sta nel fatto di non saper dare spazio all’ascolto quell’ascolto che ci aiuterebbe proprio in quel momento che stiamo per commettere l’errore.
Quando ci ritroviamo nel silenzio della notte e ci svegliamo da un sonno che ci ha dato quel riposo tanto desiderato, quante volte quel risveglio ci porta a rimanere in veglia nel buio della notte nella riflessione e nell’analisi della giornata vissuta.
Quando ci svegliamo perché nel sonno ci sentiamo come se fossimo alla deriva e cerchiamo di stabilire nostra rotta, la nostra posizione, in quel letto che poco prima ci aveva dato quel riposo desiderato, diventa scomoda.
Quei pensieri profondi ci portano a non poter riprendere quel sonno interrotto.
Mentre rovistiamo in quel contenitore che è la mente riaffiorano momenti di gioie delusioni dolori e le nostre riflessioni hanno il sopravento accavallandosi con questo e con quello.
Nel buio della stanza sento di andare alla deriva risistemo il cuscino nel tentativo di riprendere sonno ma non trovo più la posizione ideale e come se stessi andando alla deriva mentre i miei pensieri mi portano lontano.
Ora a nord ora a sud la mia mente sembra non trovare più un punto fermo, entro in uno stato d’agitazione e non capisco il motivo, cerco di far chiarezza capire cosa sia successo per traslarmi in questo stato.Mentre con il pensiero cerco di ritornare al punto di quel risveglio un sottile fascio di luce entra dalle fessure della serranda; guardo l’orologio che segna le sei del mattino mi stropiccio gli occhi come per uscire da quel sogno fatto in dormiveglia cavalcando i miei pensieri. Provo a scendere dal letto infilo le pantofole mentre una voce assonnata mi riporta alla realtà “amore che fai ti alzi”?
“E’ ancora presto”. Lascio le mie pantofole sistemo meglio il mio cuscino e stringendo tra le braccia quella creatura assonnata cerco le sue labbra calde mentre si stringe al mio corpo sento una dolce sensazione di serenità.
Lei si sistema appoggiando il suo viso sul mio petto cosi scivolo in un sonno profondo.
Per non saper dire ti amo.


Pensando a te

Ogni tanto telepaticamente sento un' onda soave d'amore,
che mi giunge sull'ali del tuo pensiero e m'inebria come musica sublime.
Allora i libro in sogno,ti raggiungo estasiato e m'illudo di starti vicino
Se tu fossi vicino a me ...nulla potrebbe mai più far scendere una lacrima se non per amore.
Ti vedo con gli occhi della mente,che presta ascolto al mio cuore angelo dagli occhi castani.
Tento di ingannare il tempo per poter assaporare la gioia dei momenti.
Quando sei infelice,un momento può durare un'eternità.
Può contenere delle ore quando sei innamorato...
Vorrei il tuo viso per accarezzarlo nei miei domani.
Donna fragile e forte, compagna di gioia e dolore.



Alla Deriva

Ancora una volta la mente va alla ricerca della rotta smarrita mentre
mi lascio andare alla deriva mi sento cadere giù,i pensieri si rincorrono
liberi nel silenzio lasciandosi cullare da quel po’ di vento che disordina
i capelli,pensieri che si soffermano su qualche ricordo per poi ripartire,
lasciandosi dietro quel senso d’incompiuto ed incongluso .
Le molteplici cose divenute ormai ricordo mi sembrano ora vissute a metà,
mentre oggi mi sembra di averne colto il senso a pieno?
Chiuse in qualche angolo del cuore gli sguardi e le parole lasciate,
per timore o per orgoglio,mentre tutte le occasioni perse si fanno ora
compagnia nel mare dei ricordi,in cui il mio pensiero come una barca senza vela e senza equipaggio si lascia trasportare dalle onde,alla deriva mentre si lascia dondolare e cerca di appisolarsi, per alleviare l’eterna nostalgia per tutto ciò che è andato perso.
Sono trascorsi tanti anni e parte della mia vita o quasi tutta... la dipingo in questi scritti che senza di te accanto diverrebbe tutto meno nitido. Ogni giorno si spera,che uno di quei sogni dipinti sulla lista di questi scritti s'avveri.
Si rimane delusi quando questo non accade. Adesso capisci perché non ce la faccio a vivere senza di te.
Ti amo mio dolce tenero amore.
Tu sei il mio dipinto che amo perché di immenso valore ed ogni volta che lo ammiro penso...faccio parte di questo quadro e tu fai parte di me.
Ho danzato sulle tue labbra e percorso i morbidi sentieri del tuo corpo alla scoperta di luoghi ove il tempo geloso del nostro amore potesse essere fermato da soffio tremante di un bacio,per poi svegliarmi d'improvviso ancor più innamorato di prima.


Nei miei Pensieri…

Fra tanto baccano cavalcando i miei pensieri confido a questi poveri fogli.
Scrivo con tanto fervore e semplicità raccontando i mie sogni.
So che solo lei si prenderà cura delle mie parole che con passione sgorgano dal mio cuore
Parole gia dette frasi già scritte per te sono sempre nuove.
Mentre il vento accarezza l’albero della vita sfoglia questi fogli si sofferma ad accarezzare i frutti del nostro amore meraviglioso che ogni giorno ci vede sempre più felici perché ci amiamo.
Ti offro ciò che posseggo un cuore, che ad ogni battito sussurra il tuo nome quel nome tanto amato.
un piccolo sorriso qualche parola d’amore che senza indugio continuo a ripeterti perché so che ti rende felice.
Sussurro frasi d’amore perché pazzo di gioia, la gioia che mi dai nell’azzurro che ogni giorno leggo nei tuoi occhi ti amo.
Mentre il vento l’accarezza, l’albero della vita, felice ride nel silenzio delle notti che ci trova uniti mentre ci sussurriamo ancora parole d’amore.


Il Fascino della Soffitta

Non permisi mai a nessuno di dividere con me i misteri e il fascino di quella soffitta.

Ma quel laboratorio aveva per me un'attrazione particolare che mi attanagliava e mi invitava ancora a rivisitarla,per poi fuggire di nuovo, con le paure di sempre.
Era parte dei miei sogni e delle mie paure e come tale è rimasta a lungo dentro di me.
Non ho mai conosciuto mio nonno, ma quando da bambino mi avventuravo tutto solo in quella cantina, mi sembrava di vederlo, cosi come in una vecchia fotografia in divisa di bersagliere, con i suoi candidi baffoni .Quella foto appesa nel suo laboratorio fotografico.
Un senso di paura, quasi l'angoscia di appartenere anch'io al regno di chi non c'era più.
Allora, scappavo con il cuore che mi batteva forte,forte , per ritornare nel bosco a respirare la vita.
Un'altra fonte d'inesauribile curiosità era quello sgabuzzino dove teneva le sue apparecchiature fotografiche. Vi si accedeva da una stretta scala a chiocciola dai ripidi gradini di legno.
In quel solaio, della casa rossa tanti ricordi cimeli di guerra capelli,stivali, scarponi e divise. In quel solaio tante le cose che mi facevano sentire la sua presenza.
Alcuni preparati di lampade a magnesio,quella macchina da posa con lastre presa dall'umido, una vecchia doppietta arrugginita le sue bisacce ferme li dal suo ultimo uso. Nessuno più saliva in quel solaio forse anche gli altri provavano la stessa sensazione, tutto era come lui l'aveva lasciato.
Un mondo di fantasmi che rivivevano nella mia giovanile immaginazione e che mi parlavano di un nonno che tanto avrei voluto conoscere sarebbe stato diverso nei miei ricordi. In quelle foto accantonate nella vecchia panca tempi antichi, di vite vissute, gioie e misteri tanto lontani dal mio tempo. Un altro fantasma, dunque, che mi teneva compagnia e mi osservava curioso e bonario nel corso delle mie solitarie esplorazioni in quella casa rossa di Sipala.
La casa d'epoca molto antica, la sua struttura composita racconta la lunga storia delle fatiche delle antiche genti di quei luoghi.Il vigneto gli scoscesi appezzamenti di terreno strappati ai boschi di sughera che per un tempo immemorabile avevano ricoperto quelle colline. Un ingiallito diario, trovato quasi per caso tra fotografie sbiadite di sconosciuti parenti,dove erano riportate le memorie di mio nonno come a voler lasciare ai posteri i giorni vissuti di quei tempi lontani.
Chi scrive ha sempre a che fare con la memoria.
La memoria è come un albero sui cui rami si posano gli uccelli.
L'albero è la mente e gli uccelli sono i ricordi che vanno e vengono all'albero quando meno ce l'aspettiamo, senza preavviso.


La leggenda dell'amore...

C'era una volta un'isola, dove vivevano tutti i sentimenti e i valori degli uomini:il Buon Umore, la Tristezza, il Sapere, così come tutti gli altri, incluso l'Amore.
Un giorno venne annunciato ai sentimenti che l'isola stava per sprofondare,allora prepararono tutte le loro barche e partirono, solo l'Amore volle aspettare fino all'ultimo momento.
Quando l'isola fu sul punto di sprofondare, l'Amore decise di chiedere aiuto.
La Ricchezza passò vicino all'Amore su una barca lussuosissima e l'Amore le disse: "Ricchezza, mi puoi portare con te?".
"Non posso, c'é molto oro e argento sulla mia barca e non ho posto per te".
L'Amore allora decise di chiedere all'Orgoglio che stava passando su un magnifico vascello: "Orgoglio ti prego, mi puoi portare con te?".
"Non ti posso aiutare, Amore " rispose l'Orgoglio, "qui é tutto perfetto, potresti rovinare la mia barca".
Allora l'Amore chiese alla Tristezza che gli passava accanto:
"Tristezza ti prego, lasciami venire con te".
"Oh Amore" rispose la Tristezza, "sono così triste che ho bisogno di stare da sola".
Anche il Buon Umore passò di fianco all'Amore, ma era così contento che non sentì che lo stava chiamando.
All'improvviso, una voce disse: "Vieni Amore, ti prendo con me".
Era un vecchio che aveva parlato. L'Amore si sentì così riconoscente e pieno di gioia, che dimenticò di chiedere il nome al vecchio. Quando arrivarono sulla terra ferma, il vecchio se ne andò.
L'Amore si rese conto di quanto gli dovesse e chiese al Sapere:
"Sapere, puoi dirmi chi mi ha aiutato?".
"E' stato il Tempo" rispose il Sapere.
"Il Tempo?" s'interrogò l'Amore, "Perché mai il Tempo mi ha aiutato?".
Il Sapere pieno di saggezza rispose:
"Perché solo il Tempo è capace di comprendere quanto l'Amore sia importante nella
vita".



Un Dolce Sogno

Un dolce sogno mi accompagna nella notte, un dolce risveglio mi accompagna tutto il giorno.Ho rivisto quel bosco incantato di Sipala dove l'infanzia mi ha donato qualcosa che oggi ancora posseggo, il bene ritrovato in quel casolare che da solo ho voluto visitare. Violenza sopraffazioni,soprusi,avidità, sono parole che non si conoscono in questo bosco dove ho tanto passeggiato. Ho ritrovato i sapori,i profumi ed i valori antichi del buon tempo andato:la tersa freschezza dell'aria del bosco la limpida e salubre chiarezza delle acque del pozzo, in quel pozzo dove la sera aspettavo la luna che si andava a dissetare e tentavo di far prigioniera la bellezza di quel chiarore chiudendo il coperchio di quel pozzo, volevo conservare quei riflessi argentati per far luce nelle notti buie, ma la mattina non la ritrovavo più. Un'altra luce si specchiava in quel pozzo dove ti vedevo riflessa. Quì il tempo non ha mutato la serena quiete dei luoghi dove giocavamo insieme circondati da quel profumo di viole e la dolcezza soave di quel cinguettare della natura. Ti tenevo per mano."Come vorrei farlo ancora adesso",in quelle lunghe passeggiate ti avevo vicina, mi inebriavo la mente col profumo di viole che rimaneva sulla tua pelle cosi vellutata. Ancor oggi come allora sento il profumo della tua pelle vellutata come quei petali che mi donavi. Rivedo quella casetta costruita pietra su pietra dove andavamo a rifugiarci per parlare di noi, del nostro domani insieme. Mi perdevo nel silenzio del tuo ascoltarmi mi perdevo nell'infinito dei tuoi occhi, in quella luce cosmica di quella casetta ti sfioravo le mani e sentivo il tuo amore,un amore fermato nel tempo. Ti vedevo felice, mi sentivo felice, quella felicità che non abbiamo potuto godere perché qualcosa ci separava. Io,andavo avanti negli anni e tu non volevi seguire i miei passi,mi vedevi allontanare e non riuscivi a raggiungermi. Non hai voluto lasciare quel bosco incantato perché sapevi che mi avresti rincontrato. Ti ritrovo con i tuoi anni differenti dai miei ma ugualmente felice di rivederti. Solo in questi momenti che sono solo miei ti posso dire quel che tu sai.In questi momenti dolci del sogno non c'e' niente che ci possa separare, solo il dolce risveglio di aver vissuto questo sogno che so di rifare perché nessuno e nulla mi può vietare di starti vicino e poter parlare come facevamo da bambini il quel bosco incantato.

-Sipala- un Paese che non c' è


( Un immaginario cammino)
La chiave di una vita serena è capirsi saper vivere un reciproco rapporto di onestà è lealtà.Più forte è l'ostacolo più forte diventa la vita.


IN OGNUNO DI NOI

Da bambini sempre c'e' stato in ognuno di noi un desiderio profondo nel pensare di poter cambiare le cose in modo di avere il tutto più facilmente. In quei momenti particolari di rimproveri dei nostri genitori desideravamo essere grandi,per non subire tutto ciò che ci veniva imposto. Quante volte desideravamo essere invisibili pur di arrivare ai nostri scopi, diverse volte desideravamo diventare grandi dall'oggi al domani, quel desiderio di essere grandi per non proseguire il nostro cammino di bimbo,il dover studiare, andare a scuola, fare tutte quelle cose che toglievano spazio ai nostri giochi giornalieri. Il dover rinunciare nel fare qualcosa perché ci veniva proibito dai nostri genitori, tutori o educatori,quel ribellarci continuo,il ripetere quella frase quando sarò grande, non dovrò fare tutto questo. Ricordo diversi aneddoti della mia infanzia nei miei giochi avevo sempre l'amico invisibile con cui mi confidavo e giocavo per ore intere, quando mia madre mi trovava a parlare da solo, “ dicevo che stavo parlando con il mio amico” che lei non poteva vedere perché in sua presenza si rendeva invisibile ed allora cominciavano i rimproveri. Ricordo che solamente la mia nonna materna riusciva a capire e giocare anche lei con il mio amichetto , che esisteva nella mia fantasia di bimbo. Lei era la nonna. Si ! di quelle nonne speciali, che riescono a capirti ed aiutarti anche in quei giochi di fantasia.Ricordo con gioia i miei giorni di vacanze in quel paese a pochi chilometri dalla mia città, “Sipala”, il suo paese natio, dove ho trascorso gli anni più belli della mia infanzia in quel cammino di bimbo.Tanti sono gli insegnamenti che ho appreso da nonna Giuseppa. Ricordo che mai ebbi un rimprovero parlando del mio amico invisibile. Lei diceva che ai suoi occhi era presente perché le nonne possono vedere. La colazione, il pranzo, la merenda la preparava anche per l'amico invisibile ed io ero felicissimo nel vedere che lei rispettava anche quell'amico immaginario. Rivivo ancor oggi quella notte di mal tempo in quella casetta a Sipala. lampi, tuoni e il vento che bussava alle finestre, ebbi paura nel rimanere al buio in quel lettino molto grande per il mio corpicino di bimbo, con la mia camicia da notte corsi nel lettone grande di mia nonna per rifugiarmi tra le sue braccia.Mi chiese subito dove avevo lasciato Carmelo ( cosi chiamavo il mio amico) risposi che quella sera non era venuto a dormire da noi. Accarezzandomi i capelli e giocando con i miei boccoli mi disse: ti sbagli Carmelo e qui con te io lo vedo, sapevo benissimo che Carmelo era frutto della mia fantasia e rimasi sorpreso dalle sue parole. Le confessai che era frutto della mia fantasia, lei continuava con quelle sue carezze cosi dolci e parlava con quella voce che ancor oggi sento “ Pinuccio” ascolta attentamente ciò che ti dice la nonna, “sentivo il calore del suo corpo che mi riscaldava ed allontanava quelle mie paure di pochi attimi prima” ,ognuno di noi a un amico che lo segue sempre e gli sta vicino. Quell'amico esiste perché è il tuo angelo custode che veglia su di te è quell'angioletto che hai nel tuo lettino a casa tua, quando tu dormi lui veglia su di te per allontanare i cattivi sogni che fai. Di giorno gioca con te per vegliare affinché tu non possa farti male,Lui ti seguirà sempre anche quando sarai grande ma devi essere tu a volerlo vicino comportandoti bene e pregando Gesù affinché ti dia sempre la forza, giorno dopo giorno di fare del bene e aiutare i bisognosi nel cammino della tua vita. Avrai momenti di paura come li hai avuto per il tuono, di rabbia per qualcosa che non ti sarà concesso ma devi sempre essere in pace con il tuo angioletto affinché non si allontani mai da te “Queste parole mi sono rimaste scolpite nella mente” Quella notte imparai una preghiera che ho ripetuto sempre o quasi sempre negli anni della mia vita, nei momenti di paura ed angosce. In quella notte di temporale di Agosto sentivo dentro di me una forza che mi aiutava a sconfiggere le mie paure e baciando la nonna ritornai nel mio lettino, che non mi sembrava più cosi grande perché sapevo che ero sempre in compagnia.

Il Daino e la Cerbiatta


(Anonimo)

Qualche tempo fa, un giovane Daino che non aveva ancora trovato bene il suo posto nel mondo, si aggirava solo per i boschi.
un giorno incontrò una cerbiatta dagli occhi castani.
Si scambiarono qualche sguardo ed ognuno andò per la sua strada.
Nel suo girovagare il giovane Daino si imbatté diverse volte in quegli occhi e in un giorno di pioggia i due si scambiarono un bacio.
Il Daino rimase colpito da quel bacio e non riuscì a dimenticare quel momento così magico. ma gli anni passavano e le loro vite
presero strade diverse anche se ogni volta che si scambiavano uno sguardo, lui cercava di ritrovare l'attimo così intenso
vissuto per caso quel giorno, finché un giorno si ritrovarono soli e poterono finalmente parlare, sfiorarsi e baciarsi e accarezzarsi
dolcemente abbracciarsi e stringersi e capire che quell'attimo non era stato un sogno.
Un' intera notte di dolcezze finché il giorno spezzò l'incantesimo che avvolgeva tutto.
Quel mattino il Daino odiò il sole perché sapeva che avrebbe portato via per sempre il suo amore segreto e che non avrebbero mai più avuto la possibilità di stare insieme così dolcemente.
Il Daino sapeva quanto dolore poteva nascere dal suo amore per lei e decise di non incontrarla più.
Addio dolcissima Cerbiatta.


Briciola


Una violetta troppo precoce per durare, dolce ma effimera;profumo e distrazione d’un minuto,ma niente più.

“Chi ha fatto questo ritratto? Non conosco nessun artista in questa città capace di eseguire un’opera siffatta”. Solo la natura poteva dipingere sulle tele della vita un'immagine meravigliosa di una stupenda creatura, che ha saputo dare vita ad un morente, che aveva rinunciato alla voglia di vivere la vita. Aveva spento il suo cuore questo cuore che oggi stracolma d’amore per una donna alla quale aveva giurato l’amore con i sacramenti di un vincolo benedetto. O cuore, perché hai creduto in una cosa impossibile? Le mie idee sono cambiate insieme alla mia persona cosi quella sera, nell’ora in cui il sole si abbassò dietro la montagna e la notte stellata prendeva il posto di un giorno infuocato,mi ritrovai ad essere amato per come avevo sempre sognato. Lei! era davanti a me mentre la sua freddezza si scioglieva. Le conquiste dell’amore sono alate di folgori. Briciola era una donna le cui emozioni risiedevano vicinissime alla superficie. La sua natura, in particolare, e il modo in cui si modificava col lento trascorrere delle ore, era nota solo a quanti osservavano i dettagli della sua storia. La sua persona era una combinazione di particolari molto interessanti, la cui eccezionalità, tuttavia, consisteva nella combinazione stessa piuttosto che nei singoli elementi che la creavano. Difatti, conversando con lei non sareste riusciti a cogliere né la forma né l’essenza dei suoi lineamenti, ma quest’incantevole potere, di impedire ad un interlocutore di studiare concretamente i tratti del suo viso, non scaturiva dall’effetto mistificatorio di modi ricercati bensì dall’affascinante semplicità delle sue osservazioni. Aveva sempre fatto una vita ritirata, aveva conosciuto la lusinga della vita. Una cosa in lei, però, l’avreste notata: i suoi occhi. Essi accoglievano la sublimazione di tutto il suo essere, non era più necessario volgere lo sguardo altrove: lì, ella viveva. Quegli occhi avevano il colore come la distanza autunnale, come in colori che si vedono tra i profili sfuggenti delle colline e dei pendii boscosi che si perdono nella lontananza di un’assolata mattina di settembre. Un colore, senza principio né superficie, da scrutare in profondità e non semplicemente, da guardare. Quanto all’impressione che la sua presenza produceva, non era potente, anzi era debole. Alcune donne hanno la capacità di pervadere l’atmosfera di un’intera sala per banchetti con la loro personalità, quella di Briciola non era più persuasiva della personalità di un gattino. Briciola possedeva la stessa pensosità che appare sul volto della Madonna della Sedia, senza il suo rapimento; il calore e la vitalità del tipo di lineamenti femminili più comune alle bellezze, mortali e immortali, senza la loro insistente carnosità. A volte assumeva l’espressione di struggenti pensieri umani nascosti troppo in profondità per le lacrime versate per un amore perduto. Il momento in cui si può dire che una corrente più profonda cominciò a fluire, stabilmente nella vita di Briciola, fu un pomeriggio estivo in cui si ritrovò faccia a faccia con un uomo che non aveva mai conosciuto prima in queste vesti, iniziò ad osservarlo nella sua novità, come per studiarlo, con una curiosità e un interesse che non aveva ancora mai concesso a se stessa.




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