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Briciola

Racconti

Briciola


Una violetta troppo precoce per durare, dolce ma effimera;profumo e distrazione d’un minuto,ma niente più.

“Chi ha fatto questo ritratto? Non conosco nessun artista in questa città capace di eseguire un’opera siffatta”. Solo la natura poteva dipingere sulle tele della vita un'immagine meravigliosa di una stupenda creatura, che ha saputo dare vita ad un morente, che aveva rinunciato alla voglia di vivere la vita. Aveva spento il suo cuore questo cuore che oggi stracolma d’amore per una donna alla quale aveva giurato l’amore con i sacramenti di un vincolo benedetto. O cuore, perché hai creduto in una cosa impossibile? Le mie idee sono cambiate insieme alla mia persona cosi quella sera, nell’ora in cui il sole si abbassò dietro la montagna e la notte stellata prendeva il posto di un giorno infuocato,mi ritrovai ad essere amato per come avevo sempre sognato. Lei! era davanti a me mentre la sua freddezza si scioglieva. Le conquiste dell’amore sono alate di folgori. Briciola era una donna le cui emozioni risiedevano vicinissime alla superficie. La sua natura, in particolare, e il modo in cui si modificava col lento trascorrere delle ore, era nota solo a quanti osservavano i dettagli della sua storia. La sua persona era una combinazione di particolari molto interessanti, la cui eccezionalità, tuttavia, consisteva nella combinazione stessa piuttosto che nei singoli elementi che la creavano. Difatti, conversando con lei non sareste riusciti a cogliere né la forma né l’essenza dei suoi lineamenti, ma quest’incantevole potere, di impedire ad un interlocutore di studiare concretamente i tratti del suo viso, non scaturiva dall’effetto mistificatorio di modi ricercati bensì dall’affascinante semplicità delle sue osservazioni. Aveva sempre fatto una vita ritirata, aveva conosciuto la lusinga della vita. Una cosa in lei, però, l’avreste notata: i suoi occhi. Essi accoglievano la sublimazione di tutto il suo essere, non era più necessario volgere lo sguardo altrove: lì, ella viveva. Quegli occhi avevano il colore come la distanza autunnale, come in colori che si vedono tra i profili sfuggenti delle colline e dei pendii boscosi che si perdono nella lontananza di un’assolata mattina di settembre. Un colore, senza principio né superficie, da scrutare in profondità e non semplicemente, da guardare. Quanto all’impressione che la sua presenza produceva, non era potente, anzi era debole. Alcune donne hanno la capacità di pervadere l’atmosfera di un’intera sala per banchetti con la loro personalità, quella di Briciola non era più persuasiva della personalità di un gattino. Briciola possedeva la stessa pensosità che appare sul volto della Madonna della Sedia, senza il suo rapimento; il calore e la vitalità del tipo di lineamenti femminili più comune alle bellezze, mortali e immortali, senza la loro insistente carnosità. A volte assumeva l’espressione di struggenti pensieri umani nascosti troppo in profondità per le lacrime versate per un amore perduto. Il momento in cui si può dire che una corrente più profonda cominciò a fluire, stabilmente nella vita di Briciola, fu un pomeriggio estivo in cui si ritrovò faccia a faccia con un uomo che non aveva mai conosciuto prima in queste vesti, iniziò ad osservarlo nella sua novità, come per studiarlo, con una curiosità e un interesse che non aveva ancora mai concesso a se stessa.




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