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Sipala

Racconti

-Sipala- un Paese che non c' è


( Un immaginario cammino)
La chiave di una vita serena è capirsi saper vivere un reciproco rapporto di onestà è lealtà.Più forte è l'ostacolo più forte diventa la vita.


IN OGNUNO DI NOI

Da bambini sempre c'e' stato in ognuno di noi un desiderio profondo nel pensare di poter cambiare le cose in modo di avere il tutto più facilmente. In quei momenti particolari di rimproveri dei nostri genitori desideravamo essere grandi,per non subire tutto ciò che ci veniva imposto. Quante volte desideravamo essere invisibili pur di arrivare ai nostri scopi, diverse volte desideravamo diventare grandi dall'oggi al domani, quel desiderio di essere grandi per non proseguire il nostro cammino di bimbo,il dover studiare, andare a scuola, fare tutte quelle cose che toglievano spazio ai nostri giochi giornalieri. Il dover rinunciare nel fare qualcosa perché ci veniva proibito dai nostri genitori, tutori o educatori,quel ribellarci continuo,il ripetere quella frase quando sarò grande, non dovrò fare tutto questo. Ricordo diversi aneddoti della mia infanzia nei miei giochi avevo sempre l'amico invisibile con cui mi confidavo e giocavo per ore intere, quando mia madre mi trovava a parlare da solo, “ dicevo che stavo parlando con il mio amico” che lei non poteva vedere perché in sua presenza si rendeva invisibile ed allora cominciavano i rimproveri. Ricordo che solamente la mia nonna materna riusciva a capire e giocare anche lei con il mio amichetto , che esisteva nella mia fantasia di bimbo. Lei era la nonna. Si ! di quelle nonne speciali, che riescono a capirti ed aiutarti anche in quei giochi di fantasia.Ricordo con gioia i miei giorni di vacanze in quel paese a pochi chilometri dalla mia città, “Sipala”, il suo paese natio, dove ho trascorso gli anni più belli della mia infanzia in quel cammino di bimbo.Tanti sono gli insegnamenti che ho appreso da nonna Giuseppa. Ricordo che mai ebbi un rimprovero parlando del mio amico invisibile. Lei diceva che ai suoi occhi era presente perché le nonne possono vedere. La colazione, il pranzo, la merenda la preparava anche per l'amico invisibile ed io ero felicissimo nel vedere che lei rispettava anche quell'amico immaginario. Rivivo ancor oggi quella notte di mal tempo in quella casetta a Sipala. lampi, tuoni e il vento che bussava alle finestre, ebbi paura nel rimanere al buio in quel lettino molto grande per il mio corpicino di bimbo, con la mia camicia da notte corsi nel lettone grande di mia nonna per rifugiarmi tra le sue braccia.Mi chiese subito dove avevo lasciato Carmelo ( cosi chiamavo il mio amico) risposi che quella sera non era venuto a dormire da noi. Accarezzandomi i capelli e giocando con i miei boccoli mi disse: ti sbagli Carmelo e qui con te io lo vedo, sapevo benissimo che Carmelo era frutto della mia fantasia e rimasi sorpreso dalle sue parole. Le confessai che era frutto della mia fantasia, lei continuava con quelle sue carezze cosi dolci e parlava con quella voce che ancor oggi sento “ Pinuccio” ascolta attentamente ciò che ti dice la nonna, “sentivo il calore del suo corpo che mi riscaldava ed allontanava quelle mie paure di pochi attimi prima” ,ognuno di noi a un amico che lo segue sempre e gli sta vicino. Quell'amico esiste perché è il tuo angelo custode che veglia su di te è quell'angioletto che hai nel tuo lettino a casa tua, quando tu dormi lui veglia su di te per allontanare i cattivi sogni che fai. Di giorno gioca con te per vegliare affinché tu non possa farti male,Lui ti seguirà sempre anche quando sarai grande ma devi essere tu a volerlo vicino comportandoti bene e pregando Gesù affinché ti dia sempre la forza, giorno dopo giorno di fare del bene e aiutare i bisognosi nel cammino della tua vita. Avrai momenti di paura come li hai avuto per il tuono, di rabbia per qualcosa che non ti sarà concesso ma devi sempre essere in pace con il tuo angioletto affinché non si allontani mai da te “Queste parole mi sono rimaste scolpite nella mente” Quella notte imparai una preghiera che ho ripetuto sempre o quasi sempre negli anni della mia vita, nei momenti di paura ed angosce. In quella notte di temporale di Agosto sentivo dentro di me una forza che mi aiutava a sconfiggere le mie paure e baciando la nonna ritornai nel mio lettino, che non mi sembrava più cosi grande perché sapevo che ero sempre in compagnia.


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