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L' Amicizia

Citazioni Riflessioni

In questo mondo



La vera misura di un uomo non si vede nei suoi momenti di comodità e convenienza, bensì tutte quelle volte in cui affronta le controversie e le sfide.

In questo mondo sono necessarie solo due cose: la salute e un amico; queste le cose di grande importanza, quelle che non dobbiamo trascurare.In tutte le cose umane nulla è più caro all'uomo senza un amico. L’amicizia è come un oceano profondo: lo si vuole esplorare fino in fondo, ma il fiato non basta mai. Oppure si ha paura di scoprire cosa si nasconde oltre il nero della profondità.
L'amicizia, intesa nel senso più elevato e più proprio, non è altro che una reciproca benevolenza; essa sussiste quando ciascuno vuole che un'eguale felicità tocchi al suo prossimo e a se stesso. Questa eguaglianza non è altrimenti salvaguardata che dalla somiglianza dei costumi: infatti, il simile è amico del simile, che sia dotato di misura; le cose che non sono dotate di misura invece, non possono accordarsi né le une con le altre, né con le cose dotate di misura.Vi sono anche alcuni rapporti che sono ritenuti amicizie, ma che non sono propriamente tali, perché hanno appena una verniciatura di virtù; di tal fatta è il sentimento naturale dei genitori verso i figli e dei consanguinei fra di loro e il cosiddetto sentimento sociale e di gruppo: questi tipi di amicizia non sempre possiedono una reciproca benevolenza.Come una sorta di amicizia è anche l'amore: c'è un amore buono, proprio di un'anima virtuosa, uno stolto, proprio di un'anima malvagia e un terzo che sta a metà fra i due. Come, dunque, sono tre i modi di essere dell'anima nell'essere vivente razionale, la bontà, la malvagità e un terzo modo a metà fra questi, così anche ci sono tre forme di amore differenti l'una dall'altra: soprattutto i fini, diversi fra loro, dimostrano l'esistenza delle tre forme. Quella stolta si occupa solo del corpo, sottostà al piacere e perciò è qualche cosa di bestiale; quella buona, nella quale si vede l'attitudine alla virtù, si svolge in vista della sola anima; quella di mezzo si interessa di entrambi,aspirando al corpo, ma anche alla bellezza dell'anima. Chi è degno di amore è egli pure nel mezzo, né stolto né buono. Da ciò consegue che si deve rappresentare Eros più come una specie di demone che come un Dio, lui che non è mai entrato in un corpo terrestre e che fa da tramite fra le cose degli dei e gli uomini e viceversa. In generale, dividendosi l'amore nelle tre forme che abbiamo prima detto, l'amore del bene, liberatosi dalla passione, è un'arte che si colloca nella parte razionale dell'anima; le dottrine su di esso dicono che si deve riconoscere l'oggetto degno d'amore, entrarne in possesso e goderne; l'uomo sceglie il proprio oggetto d'amore in conseguenza delle sue disposizioni e dei suoi desideri, se cioè essi siano nobili, siano tendenti al bello, se siano forti ed ardenti; chi possiede un tale amore non possiederà l'amato né rammollendolo, né elogiandolo, ma piuttosto castigandolo e mostrandogli che non deve continuare a vivere così come vive; quando avrà l'oggetto d'amore, starà con lui, incoraggiandolo in quelle cose attraverso le quali diventerà perfetto: per essi il fine sarà il divenire amici, anziché amante e amato.
Per me è naturale abbandonarmi tutto all'affetto dei miei amici più intimi, soprattutto quando sono angosciato dagli scandali del mondo; nel loro cuore riposo senza alcuna preoccupazione: sento che li c'è Dio nel quale mi abbandono sicuro, e nel quale sicuro riposo. Siccome Dio ancora non lo vedi, meriterai di vederlo amando il prossimo. Amando il prossimo rendi puro il tuo occhio per poter vedere Dio. Se non ami il fratello che vedi, come potrai amare Dio che non vedi?I buoni amici hanno molta influenza nei confronti del bene;e altrettanta i cattivi amici nei confronti del male. Felice chi ama Te, o Dio, l'amico in Te, il nemico per Te. L'unico a non perdere mai un essere caro è colui che li fa tutti cari in Colui che non è mai perduto. Non è possibile che possa esserci piena e vera intesa anche solo su cose terrene tra amici che dissentono sulle cose di Dio. Sia che tu taccia, taci per amore; sia che ti parli, parla per amore; sia che tu corregga, correggi per amore; sia che tu perdoni, perdona per amore. Sei amico della pace? Allora sta' interiormente tranquillo con la tua amata. Elimina i litigi, volgiti alla preghiera. A chi non ama la pace e vuol litigare, rispondi con tutta pace: "Dì quello che vuoi, odia quanto vuoi, detesta quanto ti pare, sei sempre mio fratello. Buono,cattivo, volente, nolente sei sempre mio fratello". Quando ci si vuol bene, e tra chi parla e chi ascolta c'è una comunione profonda,si vive quasi gli uni negli altri, e chi ascolta si identifica in chi parla e chi parla in chi ascolta.Non è vero che quando illustriamo a qualcuno il panorama di una città o di un paesaggio, che a noi è abituale e non c'impressiona più, è come se lo vedessimo per la prima volta anche noi? E ciò è tanto più quanto più siamo amici: perché l'amicizia ci fa sentir di nuovo dal di dentro quel che provano i nostri amici. Non amare il vizio per l'amore che devi all'uomo; non odiare l'uomo a motivo del suo vizio. L'uomo è il tuo prossimo, il vizio è un nemico del tuo prossimo. Chi è amico della malattia è nemico del medico. Nel comandamento di amare il prossimo, non ti è stato detto: Con tutto il cuore, con tutta l'anima, con tutta la mente, ma: come te stesso. Dio, con tutto ciò che sei, perché è migliore di te; il prossimo come te stesso, perché è ciò che tu sei.Dì questo al tuo amico, digli: "Che razza di uomo sei,se trascuri Colui che ti ha fatto e adori l'idolo fatto da te?".Quando qualcuno offende un mio fratello in mia presenza, mai penserò che quell' offesa non riguardi anche me. L'offesa la fa proprio a me, anzi anche maggiore credendo che mi piaccia ciò che egli fa'.Se ci angustiasse la povertà, se ci addolorasse il lutto, ci rendesse inquieti un malanno fisico, ci tormentasse qualche altra calamità, ma ci fossero vicine delle persone buone che sapessero non solo godere con quelli che godono, ma anche piangere con quelli che piangono, che sapessero rivolgere parole di consolazione e conversare amabilmente, allora verrebbero lenite in grandissima parte le amarezze, alleviati gli affanni, superate le avversità. Tra le persone più care può avvenire che, nel discutere insieme le nostre opinioni su qualche argomento, si manifestino delle divergenze di vedute, ma non ne soffre la carità; la sincerità - uno dei requisiti dell'amicizia - non genera mai odio. Molto spesso, gli amici, con l'adulazione delle nostre qualità ci pervertono, mentre i nemici, criticando i nostri difetti, ottengono il risultato di rettificarci.



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